5. Struttura e compilazione dei campi

5.16. Campo 316 – Note all’esemplare

Ripetibile

Non usato in SBN

Indicatore 1

 

Indicatore 2

 

Sottocampi utilizzati

 

non definito (#)

non definito (#)

$$a Testo della nota (non ripetibile)

$$5 Codice ICCU e sigla della biblioteca (obbligatorio - non ripetibile)

Nel campo 316 si registrano, dopo il colloquio con Indice (in quanto informazioni non condivise), le caratteristiche del singolo esemplare.

Per le note all’esemplare si veda anche la nuova Guida SBN.

In prima posizione si forniscono indicazioni di mutilo, variante e titoli di opere legate; seguono i dati su legatura, eventuali note manoscritte che non indichino una particolare provenienza (per es. marginalia, glosse, notabilia, etc.), stato di conservazione chimico, fisico, biologico.

I dati sull’esemplare si segnalano in ordine topologico procedendo dall’esterno verso l’interno della risorsa: dal piatto anteriore ai fogli di guardia anteriori per passare poi al frontespizio, al blocco delle carte, al colophon, ai fogli di guardia posteriori, al piatto posteriore e per finire al dorso e ai tagli[1]. ( v. ordine elementi negli esempi)  

Per le pubblicazioni in più volumi, se i volumi presentano le stesse caratteristiche di esemplare, è possibile inserire i dati solo nella descrizione del primo volume e riportare per gli altri in nota: “Come il vol. 1”.


Per i volumi legati insieme:

  • fino a un massimo di tre, si indicano i testi legati secondo la citazione bibliografica: Autore, titolo, luogo, editore, anno (es.: Legato con Nome, Cognome, Titolo, Luogo, Editore, Anno in forma normalizzata), oppure, se i testi sono legati logicamente, si possono compattare le informazioni (es.: Legato con il vol. 2 della stessa opera);
  • più di tre, si può indicare semplicemente l’inclusione in una miscellanea (es.: In miscellanea; Legato con altre opere dello stesso Autore).

👉 Attenzione: quando i volumi legati sono molti, per non appesantire il contenuto della nota, ci si può limitare all'indicazione del numero totale (es.: Legato con altri 3 vol. sullo stesso tema).


Nel testo della nota, si utilizza il ";" (punto e virgola) per suddividere informazioni diverse (per es.: mutilo; variante; legatura; etc.) e la "," (virgola) per separare elementi omogenei all’interno dello stesso contesto (per es.: legatura, dorso, nervature; sottolineature, annotazioni ms.; fori di tarli, imbrunitura, etc.)[2].

Il campo 316 si ripete per ogni esemplare diverso, segnalando nel sottocampo $$5 la sigla della biblioteca che possiede l’esemplare e, dopo i ":" (due punti), la collocazione dell’esemplare.

📓 Esempi:

MILE002374

316 ## $$a Legatura di restauro, con recupero di frammenti del dorso e dei piatti, in pergamena rigida, dorso a 5 nervature con autore e titolo ms.; alcuni fascicoli imbruniti $$5 SBT KE: C 4 120

MILE004078

316 ## $$a Legato con altri vol.; legatura di restauro con recupero dei piatti e di frammenti del dorso, in pergamena rigida, dorso a 3 nervature, con tracce del titolo ms. in orizzontale; i fascicoli a-b⁶ legati erroneamente tra i fascicoli K² e L⁶; fori di tarlo sulle controguardie $$5 SBT KE: C 4 351 (1)

MILE007512

316 ## $$a Legatura di restauro con recupero dei piatti e di un frammento del dorso, in pergamena rigida, dorso a 4 nervature, tracce di lacci sui piatti; carte imbrunite, con macchie di foxing $$5 SBT KE: C 4 350



[1] Cfr.: ITALE, Tracciato analitico per la registrazione del libro antico in UNIMARC, Firenze, Accademia della Crusca, ultimo aggiornamento 18 gennaio 2007, p. 21-22.

[2] Cfr: Gruppo per il Libro antico e le collezioni speciali, Aleph 500 in colloquio con Indice. Manuale di catalogazione del libro antico, Firenze, Università degli studi di Firenze, Sistema bibliotecario di Ateneo, 2. ed., 2016, p. 67: <https://www.sba.unifi.it/mod-Areafiles-display-lid-465-cid-43.html>