Catalogazione del libro antico
Catalogazione del libro antico
5. Struttura e compilazione dei campi
5.28. Campi 7xx - Responsabilità intellettuale
Per quanto riguarda il blocco delle responsabilità intellettuali (7xx) faremo in questa sede alcune considerazioni in merito solo a quelle che sono le peculiarità del libro antico, ovvero:
- il collegamento tra record bibliografico e record di authority di enti editori/tipografi;
- il collegamento tra record bibliografico e record di authority di possessori e provenienze.
1) Editori/tipografi
Nella catalogazione del libro antico, tutte le figure connesse con la realizzazione della pubblicazione e responsabili della sua produzione materiale sono trattate come enti e sono legate (obbligatoriamente) al record bibliografico con responsabilità secondaria (campo 712) e con il codice di relazione 650 (sottocampo $$4), che specifica la natura della responsabilità intellettuale (editore - tipografo).
📓 Esempio:
710 02 $$a *Sessa, *Giovanni *Battista $$c 1. $$3 RMLV035328 $$4 650
Invio in Indice di un nuovo record di authority
Per la creazione dei record di authority ente tipografo il template da utilizzare è quello previsto per gli enti (tipi autore E e G): A Ente-SBN, così strutturato:
Campo 210 - forma preferita
Campo 410 - forma variante (ripetibile nel caso in si debbano inserire più forme varianti)
Campo 300 - nota informativa, dove si inseriscono informazioni sul tipografo con particolare riferimento ai luoghi e alle date della sua attività. Sempre in questo campo, sulla base di quanto desunto dai repertori, si possono inserire le date di attività dell’editore/tipografo (non la data di vita e di morte). È attualmente in corso, all'interno del Sistema Bibliotecario di Ateneo, una riflessione sull'uso della punteggiatura nel campo 300 e sull'opportunità o meno di ripetere, come nell'esempio qui di seguito, alcune informazioni.
📓 Esempio:
MILV163460
210 02 $$a *Bernardoni, *Giovanni
300 0 $$a 1793-circa 1831 // Tipografo attivo a Milano dal 1793 al 1831 circa; anno nel quale subentra il figlio Giuseppe.
410 02 $$a *Stamperia del *Bernardino
410 02 $$a *Tipografia *Bernardoni
⚠️ In caso di importazione da Indice, nel campo 410, gli asterischi scompaiono. Possono essere reintrodotti, dopo
il colloquio, per riallineare il record importato alla versione presente in
Indice.
Per la compilazione di questa tipologia di record di authority i riferimenti normativu sono le REICAT e la Guida SBN, che fornisce indicazioni relative alla registrazione di authority di editori, etc. collegati alle risorse anteriori al 1831. Intendiamo qui soffermarci solo sui criteri inerenti alla corretta scelta del nome e alla sua trascrizione, evidenziando in particolare le novità introdotte rispetto alla precedente normativa.
Scelta del nome
Il nome dell’ente editore, tipografo, libraio può essere costituito dal nome dell’unico intestatario, dai nomi di due o più intestatari, dalla denominazione dell’azienda o dall’insegna o dall’indirizzo dell’azienda. Si sceglie come nome dell’ente editore, etc., quello con il quale esso è prevalentemente citato nei repertori più autorevoli.
Tra i repertori disponibili online e di semplice consultazione meritano di essere citati:
- il File CERL Thesaurus che “contiene denominazioni di luoghi di stampa, nomi di tipografi, nomi di persona e di enti nella forma in cui essi appaiono nelle opere a stampa antecedenti alla metà del diciannovesimo secolo – con varianti locali, forme in latino o in altre lingue, e nomi fittizi”;
- Edit16, le cui "voci di autorità comprendono note biografiche, informazioni relative a luoghi e date di attività, a indirizzi, insegne e alle marche utilizzate".
In assenza di citazione nei repertori si adotta il nome prevalentemente usato nelle sottoscrizioni. In entrambi i casi la forma preferita è quella più completa.
👉 Per i nomi di editore, etc., che compaiono prevalentemente nella forma latina si preferisce, se conosciuta, quella nella lingua nazionale (REICAT 19.2 B.).
Trascrizione
Si ricorda che:
- Indice prevede l’inserimento di un asterisco davanti a ciascuna delle prime quattro parole del nome (esclusi prefissi, congiunzioni, articoli, preposizioni, espressioni introduttive nelle denominazioni di aziende costituite da insegne o indirizzi);
- indicazioni quali “edizioni”, “editore”, “tipografo”, “calcografia” si omettono quando sono unite a un cognome, anche nel caso in cui nel frontespizio precedano il nome. Se lo si ritiene opportuno si possono fare delle forme varianti.
📓 Esempio:
210 02 $$a *Seitz *Giuseppe $$c Udine
410 02 $$a *Tipografia di *Giuseppe *Seitz (rinvio)
👉 Editori o tipografi omonimi vengono distinti mediante opportune qualificazioni. Con la nuova normativa nei casi di famiglie nelle quali lo stesso nome personale ricorra due o più volte, non si usano più le qualificazioni “il vecchio” e “il giovane”, ma <1.>, <2.>, <3.>.
📓 Esempio:
210 02 $$a *Sessa, *Giovanni *Battista $$c 1. NON 210 02 $$a *Sessa, *Giovanni *Battista $$c il vecchio
210 02 $$a *Sessa, *Giovanni *Battista $$c 2. NON 210 02 $$a *Sessa, *Giovanni *Battista $$c il giovane
Editori e tipografi omonimi si possono distinguere anche con i toponimi relativi al luogo di origine, la sede di attività, gli estremi cronologici dell’attività, etc.
📓 Esempio:
210 02 $$a *Tipografia *Arcivescovile $$c Firenze
210 02 $$a *Tipografia *Arcivescovile $$c Livorno
Nel caso di aziende costituite da più persone si mantengono le qualificazioni dei singoli componenti.
📓 Esempio:
210 02 $$a *Manuzio, *Aldo <1.> & Torresano, Andrea <1.>
410 02 $$a *Torresano, *Andrea <1.> & Manuzio, Aldo <1.>
👉 In questi casi si usano solo due asterischi in quanto la
qualificazione “<1.>” interrompe il calcolo degli elementi della stringa
di ordinamento. È necessario
fare anche il rinvio alle forme varianti con l’inversione dei cognomi.
2) Possessori e provenienze
Nella Guida SBN "si definiscono provenienze "persone ed enti che hanno avuto la proprietà o il possesso del singolo esemplare" e si specifica che ciascun esemplare può avere più “possessori” legati, intesi come tutti i passati proprietari di un volume tranne l’ultimo, ma un solo legame “provenienza”, intesa come l’ultimo proprietario del volume prima del suo ingresso in biblioteca[1].Nella catalogazione del libro antico possessori e provenienza (citati nel campo 317 del record bibliografico) sono assimilati agli autori (personali o collettivi) e il loro richiamo è vivamente consigliato, pur trattandosi di un dato locale.
La ricerca del VID che indicizza l’entità persona o ente da utilizzare, sia come come autore/creatore, sia come possessore o come provenienza, va effettuata nell’archivio di autorità SBN_AUT (nel Network) con gli stessi criteri già illustrati per la ricerca di un autore in Authorities per il libro moderno.Se il record di authority non esiste in Polo, ma è presente in Indice, si importa secondo le stesse procedure previste per il libro moderno.
Per la creazione di possessori e provenienze si utilizzano gli stessi template previsti per gli autori persona e per gli enti:
● A Cognome-Nome-SBN, per i tipi autore C e D
● A Ente-SBN, per i tipi autore E e G (ente gerarchico).
👉Novità: se il record di authority non è presente in Indice, può essere creato e inviato in Indice.
Per la trascrizione del nome di un possessore,
sia esso una persona o un ente, si seguono le norme previste da REICAT e Guida
SBN.
Il nome del possessore viene desunto dalle note di possesso riscontrate sull’esemplare e spesso può presentarsi in forme diverse, pertanto alla forma accettata possono essere legate anche più forme di rinvio. Prima di creare un nuovo record di authority è necessario fare approfondite ricerche preliminari per evitare la duplicazione della notizia.
Nel record bibliografico possessori e provenienze vengono registrati rispettivamente nei campi 702 e 712 (responsabilità secondaria) con codice di relazione 390 (possessore precedente o persona o ente che ha ricevuto in dono il libro).
📓 Esempi:
702 #1 $$a Guerrazzi, $$b Francesco $$f sec. 17.? $$3 SBTV013725 $$4 390
702 #1 $$a Paribeni, $$b Giovanni Battista $$3 SBTV013725 $$4 390
👉 Giovanni Battista Paribeni in Indice è presente anche come autore: in questo caso il codice di relazione 390 è fondamentale per specificarne il ruolo di possessore dell'esemplare.
712 02 $$a *Collegio degli *avvocati $$c Firenze $$3 UFIV171857 $$4 390
Le provenienze dedotte da fonti documentarie esterne vanno trascritte e indicizzate al pari di quelle dedotte da fonti interne, citando la fonte con autore, titolo e anno di pubblicazione. Possono essere richiamate anche forme incomplete di possessori. Tuttavia, prima di creare un possessore in forma non completa, è opportuno fare tutte le ricerche possibili. In caso di incertezza si raccomanda di non procedere.
👉 In OneSearch possessori e provenienze sono entrambi qualificati sotto l’etichetta “Provenienza”.
[1] A differenza di quanto previsto dalla Guida SBN, nel più volte citato studio sulle provenienze, a cura di Katia Cestelli e Anna Gonzo, non viene fatta alcuna distinzione fra i termini "possessore" e "provenienza". La provenienza viene qui definita come "qualsiasi attestazione che riguardi possesso, circolazione, pratiche di lettura o uso di documenti a stampa e manoscritti, desunta principalmente da elementi presenti nel documento stesso o eventualmente da fonti documentarie esterne", in Provenienze,
p. 20. E ancora: "Con il termine generico "possessore" si intende ogni persona fisica, famiglia, gruppo, organizzazione pubblica o privata che nel corso della propria esistenza abbia raccolto, organizzato, conservato, utilizzato
o anche semplicemente posseduto, in quanto parte di un patrimonio ereditato, una raccolta libraria nello svolgimento della propria attività personale o istituzionale. È evidente che all'interno di uno stesso documento si potranno avere più
"provenienze", ossia più "possessori", Ivi, p. 24.